Resilienza ai cambiamenti climatici in Bangladesh: insegnamenti da un viaggio di coraggio e speranza
Il Bangladesh, un paese classificato al 7° posto tra le prime 10 nazioni più colpite dai cambiamenti climatici e dai disastri, sta testimoniando la forza e la determinazione dei suoi residenti di fronte alle avversità. Recentemente ho avuto il privilegio di visitare un progetto guidato dal governo locale e sostenuto dal Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP) e da altri partner di sviluppo sul finanziamento di soluzioni di adattamento al cambiamento climatico a livello locale. Poiché le condizioni meteorologiche estreme continuano a rappresentare sfide significative, in particolare per i poveri e le donne, questo progetto lavora instancabilmente per dare potere alle comunità vulnerabili. Ho visitato cinque distretti e otto Upazilas in Bangladesh, per documentare le storie delle persone colpite e gli sforzi straordinari compiuti per combattere gli impatti del cambiamento climatico.
Il viaggio inizia
Accompagnato da Prito Bhai, il famoso fotografo, ho intrapreso una spedizione di 10 giorni che ci ha portato nel cuore delle regioni più colpite. La nostra prima destinazione è stata Chilmari Upazila, dove abbiamo incontrato Sharitan Chachi, una donna resiliente che aveva perso la casa a causa dell'erosione del fiume. Vent'anni fa, una tragedia colpì la sua famiglia quando suo figlio rimase ferito durante un devastante temporale. Tuttavia, Sharitan Chachi ha trovato conforto nel sostegno di sua nuora, che l'ha iscritta a questo progetto e le ha fornito assistenza finanziaria e formazione. Essere testimone della forza e della gentilezza di Sharitan Chachi e di sua nuora è stato davvero stimolante.
La resilienza della gente del posto
Durante il nostro viaggio, abbiamo incontrato numerose persone che, nonostante vivessero in aree remote con risorse limitate, hanno mostrato una notevole resilienza e un’incrollabile ospitalità. A Roumari Upazila abbiamo sperimentato la dura realtà della vita in mezzo a polvere e sabbia infinite. Nazrul Bhai, uno dei facilitatori di Upazila, ha spiegato che la gente del posto è diventata "a prova di polvere" grazie alle loro continue lotte, trovando gioia nella semplicità e offrendo un caloroso benvenuto ai visitatori.
Empowerment e imprenditorialità
A Khulna abbiamo incontrato persone le cui vite sono state trasformate grazie al sostegno del progetto. Seema Munda, un membro del gruppo minoritario indigeno, ha esemplificato i progressi raggiunti superando i dubbi su se stessi e abbracciando l’empowerment. La generosità di Seema era evidente mentre mi offriva il tamarindo del suo albero con un sorriso gentile. A Mongla abbiamo incontrato Nazlima Apa, una donna brillante e intraprendente. Attraverso il progetto, era diventata un'imprenditrice di successo, dando potere non solo a se stessa ma anche a suo marito, che era passato dall'essere un lavoratore giornaliero a lavorare al suo fianco. Il rispetto e il sostegno reciproci che hanno condiviso sono stati davvero notevoli.
Spirito inflessibile di fronte alle avversità
Il nostro viaggio è continuato verso Barguna, dove abbiamo dovuto affrontare condizioni di nebbia che sembravano persistere perennemente. Anamika Apa, una sopravvissuta al ciclone Foni, ci ha impressionato con il suo spirito indomabile. Dopo aver perso la casa e aver subito una lesione cerebrale mentre cercava di salvare i suoi figli, Anamika Apa è emersa fisicamente ed emotivamente stabile, a testimonianza della sua straordinaria forza di volontà. Abbiamo visitato anche la spiaggia di Shuvo Shondha, che appariva desolata a causa della mancanza di misure di sicurezza e di strutture turistiche. Ci ha ricordato l’importanza di apprezzare le abbondanti risorse a nostra portata e di concentrarci sul loro potenziale.
Educazione e tenacia
A Sylhet abbiamo incontrato Saleq, un ragazzo di 11 anni che lavora a tempo pieno in un bar locale per sostenere la sua famiglia. Aveva rinunciato alla scuola, assumendosi il suo dovere nel momento del bisogno. Questa dolorosa constatazione è servita a ricordare che, anche dopo 52 anni di indipendenza, l’istruzione primaria per tutti rimane una sfida in Bangladesh. A Tahirpur, Sunamganj, abbiamo incontrato Kalpana Di, la cui vita ruotava attorno a frequenti trasferimenti causati da inondazioni improvvise ed erosione dei fiumi. La sua incrollabile positività e fiducia nelle possibilità mostravano la forza dello spirito umano. Rahela Apa, che ha allevato i suoi quattro figli vendendo uova di anatra, ha dimostrato la forza della determinazione.